martedì 28 maggio 2013

Nuovo racconto: Il miglior locale della città

Una nuova pubblicazione in arrivo! Ho appena aggiunto sulla piattaforma EFP un mio nuovo racconto, ambientato nell'universo persistente di Radiant (del quale vi parlerò in un prossimo futuro). Andiamo sulla Luna, a scoprire i segreti e le tragedie nascoste dietro la facciata di uno dei migliori ristoranti di Novaja Sankt Petersburg.
Buona lettura!

sabato 25 maggio 2013

Perché il fantastico?

Un discorso un po' lungo, che renderò breve.
In parole semplici, per quale motivo il fantastico mi affascina così tanto da renderlo il mio campo narrativo primario, rispetto a quello che potrebbe essere un setting più generico? Ma anche più in generale: cosa c'è in questo benedetto "fantastico" (che sia fantasy, fantascienza, storia alternativa o quel che volete voi) che lo rende così appetibile e ricercato?
Naturalmente, la risposta non è univoca.
Per quel che mi riguarda, il mio approccio al fantastico nasce per motivi prettamente familiari, risalenti alle serate in cui i miei genitori e i miei nonni mi leggevano Tolkien e mi regalavano i libri di Asimov (abbiate pazienza, qualche annetto ce l'ho: a quell'epoca Harry Potter e gli Hunger Games ancora non esistevano). All'epoca il mio approccio era quello che si può trovare solitamente in un ragazzo, ossia basato principalmente sul sense of wonder, l'amore per il meraviglioso e lo stupefacente. Erano gli anni di Fantasia, Labyrinth, Ladyhawke... e dell'incontro con autori più puramente descrittivi, primo tra tutti Heinlein.
Poi si cresce e nel fantastico cominci a cercare (e, se sei fortunato, a trovare) contenuti nuovi, anche profondi. Le mie letture mi portarono a conoscere autori come Turtledove o Herbert, ma anche Calvino. Il fantastico non era più il semplice perdersi in un mondo iperdettagliato, alla ricerca di una coerenza interna e di una pura plausibilità, ma l'occasione per prendere coscienza di problematiche inattese, di emozioni ancora non provate, di stati d'animo complessi e inquietudini che andassero al di là della banale suspence per l'esito di una battaglia, magica o spaziale che fosse.
Furono gli anni in cui scoprii Bradbury e ancora adesso, leggendolo e rileggendolo, mi rendo conto che quella scoperta non è mai finita.
Ma dopo? Dopo si cresce ancora, e talvolta la crescita ti riporta indietro, a qualcosa che avevi lasciato da parte ma nel quale ritrovi altri spunti e una ricchezza immensa di cui non sospettavi l'esistenza. Dopo mi sono riavvicinato a quella noiosa e pedante letteratura "mainstream", ossia non fantastica, che stupidamente avevo un po' snobbato e della quale salvavo pochi, amatissimi autori (un nome basti: Tolstoy).
E nel leggere Simenon, Dickens, Scott Fitzgerald, Murakami, Hemingway, Orwell, la mia consapevolezza non solo si arricchiva, bensì trovava risposta in quegli stessi scritti proprio a quelle necessità di "andare oltre" che ormai un certo tipo di narrativa non riusciva più a garantirmi.
Eppure... eppure non ho perso la fede nel fantastico. Anzi, ho cominciato a comprendere il cammino di Bradbury e quello di Calvino, di come questi due autori non solo ne abbiano intuito le strabilianti potenzialità narrative ma anche siano riusciti a non farsene dominare, usandolo per esprimere al meglio i propri significati interiori senza perdersi in inutili e autocompiacenti descrizioni.
Ecco perché, avvicinatomi adesso a lui, Martin non riesce a coinvolgermi davvero, pur apprezzandone le indubbie doti tecniche: perché il suo, pur se ai massimi livelli, rimane un fantastico "canonico", per alcuni versi paradossalmente più tolkieniano di quei pezzi delle opere di Tolkien in cui si abbandona l'ossessione (passatemela, un po' onanistica) per le genealogie e le geografie ipotetiche, concentrandosi invece sullo stato d'animo dei personaggi, sul senso di smarrimento che si prova di fronte ad una sciagura storica, sulla malinconia per i mondi perduti che mai più potranno tornare.
Ecco, questo è il fantastico che mi piace, quello che voglio leggere e - nei limiti delle mie possibilità - anche scrivere. Un fantastico narrativo più che una narrativa fantastica, incentrato sulle persone, sulle loro relazioni reciproche, su ciò che uno scenario possibile genera dentro di loro e su come loro si avvicinano a tale scenario.
Mi interessa di certo il funzionamento di un motore iperluce, la descrizione delle problematiche del viaggio interplanetario di lunga durata o la cronaca della scomparsa di un intero regno qualche secolo prima. Ma ciò che davvero cerco e desidero è l'indagine sulle persone che fanno funzionare quel motore, che compiono quei viaggi o che si ricordano di quel regno ormai svanito. Cosa li spinge, cosa li ha portati fino a noi, cosa li ha convinti a fare certe scelte, ad essere come sono. E si piacciono, si amano, stanno bene con sé stessi o non sono, in fondo, come noi, con i nostri problemi, le nostre paure, i nostri maledetti dubbi che non ci fanno dormire la notte?
Ecco, questo, dopo un po' di anni e qualche esperienza di vita, è il fantastico che mi importa e che voglio usare per raccontare di storie, di uomini, di emozioni, di mondi.

 

mercoledì 22 maggio 2013

Benvenuti


Un caloroso benvenuto a tutti voi, che mi avete raggiunto su questo mio nuovo progetto: I passi e le parole.
Un blog, dunque, un diario ma anche una raccolta di appunti sulla mia divorante passione per la parola scritta, letta, parlata e vissuta. Parole che ci fanno riflettere, che ci fanno emozionare, che ci conducono su sentieri inaspettati. Perché tutto ciò che noi siamo dipende in buona parte dalle parole che abbiamo detto, che abbiamo sentito ma anche che abbiamo taciuto. Spesso, soprattutto da quelle che abbiamo taciuto. E tutto questo fa parte del nostro viaggio, interiore ed esteriore, indirizzando i nostri passi verso questa o quella meta.
Cosa troverete dunque in questo blog? Parole, è ovvio! Le mie impressioni sugli autori che leggo, le mie opinioni sulla letteratura in genere e su quella fantastica più nello specifico, alcuni momenti della mia vita e in generale le mie opinioni su ciò che vedo e sento: tutti piccoli pezzi di me che voglio condividere con voi e sui quali voglio confrontarmi per capirli meglio a mia volta.
Oltre a tutto questo, I passi e le parole conterrà anche notizie sui miei scritti (per ora amatoriali, un giorno chissà...) e in special modo sui mondi che creerò racconto dopo racconto. Ma vi troverete anche molte mie foto, che poi altro non sono se non parole che si fingono immagini.
Spero che ciò che qui troverete riesca a suscitare il vostro interesse, e che magari vi spinga a parlare con me dei vostri passi e delle vostre parole.
Io, di mio, ce la metterò tutta per fare ciò che più amo al mondo: scrivere, per l'appunto, nuove e infinite parole.